Recensione del film: Bohemian Rhapsody

Le voci su un film sulla leggendaria rock band Queen e in particolare sul loro frontman Freddy Mercury, divenuto un'icona, circolano sin dalla sua morte prematura, avvenuta il 24 novembre 1991. Da anni si sta svolgendo un lavoro serio, ma a causa di molti problemi, non ci sono mai state riprese vere e proprie. Prima è saltato giù il cast originale Sacha Baron Cohen, poi il regista Bryan Singer è stato licenziato. Ma ora è finalmente arrivato il momento, il film biografico è nelle sale e possiamo vedere di persona se tutti questi problemi hanno danneggiato il prodotto finale.

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Dopo che la band moderatamente conosciuta degli Smile perde il cantante e il bassista nel 1970, i restanti membri Brian May e Roger Taylor, il fan ed estremamente dotato Farrokh Bulsara, arrivano giusto in tempo. Sotto il nome di Freddy Mercury assume il ruolo di cantante solista e con un nuovo bassista e il nuovo nome Queen, la band parte alla conquista del mondo.

Nessuno allora avrebbe potuto immaginare che questa band sarebbe effettivamente entrata nella storia della musica rock. E ancora meno lo sviluppo di Freddy Mercury, inizialmente poco appariscente e poi diventato un'icona per diverse generazioni, la cui vita si è conclusa troppo presto e tragicamente nel novembre 1991.



© 2018Twentieth Century Fox

CRITICI

Due cose brillano sopra tutto ciò che questo film ha da offrire. Da un lato questa è la musica dei 4 britannici, che è ancora saldamente ancorata nelle menti e nei canali uditivi di almeno 3 generazioni. Non importa se sei un fan o meno, non ci sono molte altre band che possono affermare che quasi tutti tra i 60 e i 20 anni riescono a riconoscere almeno 10 delle loro canzoni quando suonano e a cantarne almeno 5 a memoria.

La seconda cosa si chiama Rami Malek e offre la performance della sua vita con la sua interpretazione di Freddy Mercury. A cominciare dalla mimica, dal comportamento allo stesso tempo distorto e tuttavia sempre molto timido, fino al gesto teatrale sul palco. In alcuni momenti si dubita anche da ammiratore dell’icona di non avere l’originale davanti agli occhi. E comunque Malek riesce a trasmettere l'intera gamma di emozioni a questa personalità profondamente lacerata.

È quasi come Bohemian Rhapsody riflette la storia della band, perché qua e là il frontman è l’unico sotto i riflettori. Proprio come i membri della band hanno fatto molto di più che mantenere le appendici e hanno contribuito molto al successo dei Queen, gli altri personaggi, tutti rappresentati in modo di prima classe, sono sempre all’ombra del grande uomo al vertice. Ciò non è dovuto solo all’eccellente interpretazione di Malek, ma in larga misura anche alla sceneggiatura.



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Ed è lì che è sepolta la più grande debolezza del film. L’attenzione principale su Mercurio è stata criticata in molti luoghi, ma è comprensibile. È quello che la gente vuole vedere, è sempre stato così. Anche tutto ciò che riguarda ciascuno dei 4 in un film è un desiderio irrealistico. Ma ciò che è oggettivamente amaro è anche una certa libertà artistica nella rappresentazione di eventi reali. Tali libertà sono fondamentalmente abbastanza legittime, ma qui sembrano servire a nient'altro che allo spettacolo e né il film, né la movimentata storia della band ne hanno bisogno. Questo è un doppio peccato, perché la sceneggiatura riesce a trasmettere emozioni profonde ancora e ancora, anche senza drammaticità artificiale.

Lo sforzo produttivo con cui è stato realizzato questo progetto è gigantesco. Poiché non è stato utilizzato alcun materiale cinematografico originale. Tutte le apparizioni sceniche presenti nel film sono riprodotte nei minimi dettagli. Questo vale per i palcoscenici, i costumi, il pubblico e la loro moda annuale. Il pezzo forte qui è senza dubbio la leggendaria performance dei Queen al Live-Aid allo stadio di Wembley del 1985. È stato ricreato quasi il set completo di 20 minuti.

Anche per quanto riguarda il canto nel film è stato fatto uno sforzo enorme. Maleks, così come la voce di un cantante dedicato, è stata abilmente mixata con registrazioni originali di Mercury e suona così dannatamente vicino, ma abbastanza lontano, da non dare l'impressione che tutte le voci provenissero solo da un vecchio CD dei Queen. Per quanto riguarda la colonna sonora in sé, non credo che ci sia una parola da dire, perché se non vai d'accordo con i Queen, non riuscirai a sederti in questo film. Tutti gli altri lo adoreranno.



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FAZIT

Bohemian Rhapsody è una dichiarazione d'amore elaborata e prodotta ai Queen e soprattutto a Freddy Mercury. Il cast, soprattutto un bravissimo Rami Malek, sa convincere così come il valore dell'intrattenimento. Quest'ultimo ovviamente soprattutto per i fan della band, ma non esclusivamente. Si nota negativamente solo il superfluo tentativo degli autori di far sembrare la storia della band più drammatica del necessario. Tuttavia, il film rimane un film biografico emozionante e commovente su una delle più grandi band del secolo scorso.