G20: “regolerà le criptovalute in conformità con gli standard GAFI”

Sabato i paesi del G20 hanno firmato a Buenos Aires una dichiarazione congiunta in cui promettono di regolamentare le criptovalute e di combattere il loro utilizzo per il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo in linea con gli standard della Financial Action Task Force (FATF).

La FAFT è stata fondata dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) come organizzazione politica per combattere il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. Il GAFI ha iniziato a discutere su come introdurre regole vincolanti per lo scambio globale di criptovalute in una riunione dei ministri delle finanze pre-G20 a luglio e ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che entro ottobre gli attuali standard antiriciclaggio per il settore delle criptovalute dovrebbero essere applicato.

A quel tempo, il Gruppo aveva dichiarato che i suoi Stati membri avrebbero dovuto continuare a monitorare l’industria delle criptovalute, sostenendo che le valute criptate non rappresentano una minaccia per il sistema monetario fiat. Il Forum aveva incaricato il suo regolatore, il Financial Stability Board (FSB), guidato da Mark Carney, governatore della Banca d'Inghilterra, di sviluppare un quadro per il monitoraggio del settore delle criptovalute.

Sabato è stata firmata ufficialmente una nuova dichiarazione congiunta da tutti i paesi del G20, riconoscendo che il rapido ritmo di “digitalizzazione” dell’economia mondiale richiede “riforme necessarie”. Per quanto riguarda le criptovalute o “criptovalute”, come indicato nel documento, il G20 ha concordato un approccio normativo in linea con gli standard GAFI. La sezione 25 della dichiarazione ufficiale recita:

Regoleremo i cripto-asset per combattere il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo in conformità con gli standard GAFI e prenderemo in considerazione ulteriori misure, se necessario.

Inoltre, i paesi dovrebbero cooperare e monitorare la rapida digitalizzazione dell’economia mondiale, anche per ragioni fiscali. Un estratto dalla Sezione 26 recita:

Continueremo a lavorare insieme per trovare una soluzione basata sul consenso all’impatto della digitalizzazione economica sul sistema fiscale internazionale con un aggiornamento nel 2019 e un rapporto finale nel 2020.

I leader del G20 sembrano quindi prestare particolare attenzione anche alla necessità di un quadro internazionale per la tassazione delle transazioni in criptovalute per prevenire l’evasione fiscale.